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Come mai si arrabbia?

martedì, febbraio 27, 2018Marianna Ardu

Ultimamente le richieste di aiuto sulla gestione della rabbia sono diventate sempre più

frequenti. Molti genitori chiedono aiuto perché “le hanno provate tutte” ma il loro bambino non

ascolta, non obbedisce, risponde male, detta legge in casa ecc....


Gli adulti si trovano quindi in difficoltà e i bambini non si sentono capiti.


Ma come mai questo fenomeno è in aumento?

Le cause possono essere molteplici, alla base c'è un cambiamento sociale e di ritmo di vita,
pensate che fatica facciamo noi adulti a stare dietro a questi ritmi frenetici, perchè non dovrebbe fare la stessa fatica anche vostro figlio? Con la differenza che lui deve sottostare ai vostri ritmi senza aver diritto a decidere i suoi tempi e modi per fare le cose.

Sempre più spesso, infatti, si richiede ai bambini fin da piccolissimi, di mostrarsi in grado di
adattarsi a nuove situazioni e a “saper fare” molte cose.

Crescendo queste richieste aumentano, ma non sempre i bambini sono in grado di adattarsi a
questi ritmi, ecco allora che arriva la rabbia!

La rabbia, insieme alla gioia, la tristezza, la paura, il disgusto e la sorpresa, fa parte di quel
gruppo di emozioni dette emozioni di base.

Sono emozioni innate ed universali che si attivano automaticamente in risposta a determinate situazioni.

In particolare quando si attiva la rabbia?

I circuiti neuronali della rabbia fanno parte di quella parte del nostro cervello più arcaica
quella parte che abbiamo in comune con i nostri antenati e con alcuni mammiferi, questo già
ci fa capire come questa emozione abbia una funzione adattiva cioè che serve alla
sopravvivenza.

L'attivazione di questi circuiti neuronali avviene quando ci sentiamo minacciati, il nostro
istinto fa si che si attivino questi sistemi di sopravvivenza che attivano diverse risposte di fronte ad una minaccia, tra cui l'attacco.

Come si manifesta?

Si manifesta in modi differenti in base alla persona, ma soprattutto in base al periodo
evolutivo del bambino:
  • 12/18 mesi: il bambino è oppositivo (dice sempre no), urla, ha reazioni di pianto eccessive, presenta agitazione motoria. Ricordiamo che in questo periodo il bambino
  • inizia a staccarsi dalla mamma ed è normale e sano che manifesti un certo grado di opposizione per individuarsi e comprendere i suoi stati interni.
  • 24/36 mesi: iniziano capricci, sfide, opposizioni, rigidità.
  • 4 e 5 anni: compaiono anche i conflitti con i coetanei.
  • dai 6 anni: Si manifesta con lamentele e risposte ostili.
  • preadolescenza: periodo più delicato, i bambini iniziano a discostarsi dal mondo dell'infanzia e spesso sono confusi e arrabbiati, iniziano le sfide, le rivendicazioni e
  • le drammatizzazioni.

Questo cosa vuol dire?

Che quando un bambino si arrabbia, c'è sempre una ragione; magari è una ragione che noi
non comprendiamo e magari neanche lui riesce a capire, ma sicuramente c'è.

Ricordiamoci, inoltre, che a volte la rabbia nasconde altre emozioni come la tristezza o la
delusione, ma di cui i bambini non riescono ad essere consapevoli . Compito dell'adulto è
aiutarli a riconoscerle per poter far sentire al bambino che tutto ciò che prova è normale e
che noi saremo pronti ad aiutarlo nel momento del bisogno.

Come affrontare la rabbia?

I bambini arrabbiati vanno accolti, vanno ascoltati e capiti, inoltre tutta questa rabbia in
qualche modo dovrà essere “scaricata”, quindi pensiamo insieme al bambino un modo
funzionale per sfogare questa rabbia!

Sarà un modo per far sentire il bambino padrone di se stesso e del proprio corpo e per farsi
sentire accolto da voi che sarete pronti ad ascoltarlo.


Ovviamente questo non vuol dire lasciare “correre” le sue esplosioni di rabbia, specie se causa del male a se stesso, a qualcuno o rompe oggetti ecc... Va ripreso (mai minacciati) spiegando
che quel comportamento è sbagliato, se così non fosse gli fareste capire che quel modo per
sfogare la abbia è giusto e inconsapevolmente dareste un rinforzo positivo a dei comportamenti disfunzionali.

Fare i genitori non è facile, saper ascoltare i figli e se stessi è un duro lavoro che va costruito insieme, ma l'accoglienza e la comprensione dei vostri bambini è una cosa importante.


La gestione della rabbia, mette inoltre in discussione anche gli adulti, che spesso non sanno
bene in prima persona come gestirla, come agirla, se manifestarla o meno, a volte la rabbia non manifesta si può tradurre in aggressività passiva che viene comunque sentita e percepita, ma allora come poter esprimere nel modo giusto questa emozione che tanto ci spaventa?

La risposta, ovviamente non è universale e spesso solo nel confronto con gli altri riusciamo
a comprendere meglio parti di noi.

Proprio per questo lo studio VaLori propone degli incontri dedicati ai genitori che vogliano
un confronto e delle rassicurazioni.

Per ulteriori chiarimenti rimaniamo a vostra disposizione


Dott.ssa Silvia Mauro


Studio Valori
http://www.studiovalori.net/

Siamo in Via San Pancrazio 56/B a Pianezza

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