Approccio multidisciplinare DSA Disturbi dell'apprendimento

Aspetti emotivi e psicologici nei bambini con Disturbo specifico dell'apprendimento

martedì, settembre 12, 2017Marianna Ardu


I Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) sono disturbi del neurosviluppo che riguardano le capacità di lettura, scrittura e calcolo.

Oggi i DSA rappresentano uno dei problemi più rilevanti con cui si confrontano bambini e famiglie ma anche altre figure professionali come neuropsichiatri, logopedisti, psicologi, insegnanti.

Attualmente bambini in età scolare con sintomatologie che si avvicinano ai DSA sono presenti nella maggior parte delle classi primarie e si stima che vi sia una presenza di tali disturbi del 3-4% della popolazione scolastica.

In seguito alla diagnosi di DSA, la famiglia e i bambini/ragazzi vengono informati su quali siano le misure compensative e dispensative che potranno utilizzare per facilitare l'apprendimento.
Spesso poi si intraprende un percorso mirato al miglioramento delle strategie di studio e di apprendimento e, anche con la famiglia, ci si sofferma sull'aspetto scolastico. Gli aspetti didattici non sono sicuramente da sottovalutare, la scuola infatti rappresenta per i bambini/ragazzi un compito primario e di grande rilevanza, tuttavia spesso si rischia di tralasciare gli aspetti emotivi e si dimentica che dietro a queste difficoltà scolastiche ci sono individui portatori di sentimenti.

Una diagnosi, qualunque essa sia, porta con sè alcuni vissuti emotivi che variano da individuo ad individuo,  ma che implicano comunque sentimenti di rabbia e frustrazione per ciò che si sta vivendo, un senso di impotenza e spesso di inferiorità rispetto agli altri. È importante non sottovalutare questi aspetti e ricordarsi sempre che i bambini e le famiglie vanno accolti in questo delicato momento ed aiutati a comprendere, oltre gli aspetti legati alla scuola, anche quelli legati ai sentimenti e alle emozioni. È importante spiegare, sia alla famiglia che ai docenti, che le difficoltà emotive andranno anche ad influenzare  il rendimento scolastico, questo perché la percezione che il bambino avrà di sé lo porterà a mettere in atto alcuni comportamenti piuttosto che altri.

I bambini infatti potranno pensare di sé di non essere capaci a fare certe cose e quindi non proveranno neanche ad iniziare il compito. Si parla di “stile attributivo” che corrisponde al modo in cui  ciascuno di noi si dà una spiegazione del perché gli eventi accadono.

Nei bambini con DSA, spesso questo stile tende ad essere“impotente” (“non sono portato a fare quella cosa e non ci provo neanche)” oppure“pedina”(stile fatalistico che ritiene che le cose vadano come devono andare). I bambini con questi stili non traggono beneficio nè dai successi (attribuiti alla fortuna) nè dagli insuccessi (non dipendono da me).

Entrambi questi stili hanno come risultato il poco impegno e quindi la conseguenza sarà l'insuccesso.
Questi bambini presentano anche bassa autoefficacia (percezione delle proprie abilità nell'affrontare un compito) che quindi li porterà ad avere una bassa autostima e di conseguenza problemi nelle relazioni con i coetanei.

La famiglia, i servizi e la scuola dovranno lavorare proprio su questi aspetti per riuscire a prevenire i problemi legati all'autostima. Per quanto riguarda il lavoro sulle emozioni, esso risulta necessario in particolare per prevenire eventuali fobie scolari nate dagli insuccessi scolastici e quindi favorire una visione positiva della scuola. E’ compito dello psicologo intervenire su tali tematiche predisponendo per il bambino un lavoro sempre individualizzato.

Può essere utile un'impostazione metacognitiva basata sull'idea che gli studenti debbano riflettere sulle proprie motivazioni e strategie per poterne trovare una loro. In questo percorso svolge un ruolo fondamentale anche la famiglia.

All'interno di un contesto bio-psico-sociale, risulta fondamentale il ruolo della famiglia. Essa, svolge un ruolo di supporto all'apprendimento scolastico, in quanto le aspettative genitoriali guidano la motivazione e quindi l'apprendimento del bambino.

La famiglia sarà quindi uno strumento importante in quanto i genitori rappresentano le persone più competenti ed informate sul proprio figlio, per questo è fondamentale un coinvolgimento di questa nel processo diagnostico, riabilitativo e terapeutico.

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